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È in uscita da Einaudi il nuovo libro di Luca Mercalli “Non c’è più tempo. Come reagire agli allarmi ambientali” (pp. 262, € 18), che ripercorre dieci anni di notizie inquietanti sulla salute del Pianeta.
Ne proponiamo uno stralcio, nella forma di una lettera indirizzata dalla Terra al genere umano. Il libro è in vendita presso l’IBS.

UNA LETTERA DELLA TERRA: CARI UMANI ORA STATE ESAGERANDO

LUCA MERCALLI

Cari umani, non l’ho mai fatto prima, ma quest’anno ho deciso di scrivervi.
Di capodanni ne ho visti quattro miliardi e mezzo. Duecentomila anni fa siete comparsi voi, autonominati Homo sapiens, ora siete diventati tantissimi, formicolate in sette miliardi e mezzo sulla mia pelle, mi pungete con trivelle per succhiarmi olio che io avevo sigillato in innocue vesciche, scavate gallerie per estrarmi preziosi elementi che poi buttate come rifiuti disperdendoli per sempre e avvelenandovi da soli, abbattete le foreste che mi coprono di una verde peluria, esaurite i pesci degli oceani e sterminate le creature della mia biosfera che ci ha messo tre miliardi di anni per evolversi; asfaltate, cementate, bruciate, fumate, inquinate qualsiasi cosa passi per le vostre mani, e da un secolo a questa parte sembra non abbiate più alcun rispetto per me, mi succhiate ogni forza e mi intossicate con i vostri gas, cambiate il clima, mi fate venir la febbre che fonde i ghiacci e aumenta il livello dei mari, mi riempite di plastica, una roba che avete inventato voi, senza curarvi di riciclarla come ogni cosa che faccio io. Mai nessuna specie aveva osato tanto e danneggiato cosí gravemente i miei processi vitali.

Avete cosparso pure la mia orbita con un sacco di ferraglia e Marte mi ha detto preoccupato che avete mandato oggetti anche sulla sua superficie. Ora state esagerando, e alcuni di voi l’hanno capito: ho visto che quindicimila scienziati hanno firmato l’ennesimo appello che interpreta la mia sofferenza […], convocate conferenze per rispettare clima e ambiente, ma nei fatti continuate a inseguire la crescita economica infinita, sapendo che io non sono affatto infinita! Le vostre televisioni ridono e scherzano mentre io soffoco e vomito: attenti, che un mio scrollone vi spazza via come fuscelli! Ricordatevi che io non ho bisogno di voi, ma voi avete bisogno di me.

Un vostro scrittore, François Mauriac, che avete premiato con il Nobel, ha detto: «È inutile per l’uomo conquistare la Luna, se poi finisce per perdere la Terra». Pensateci! Io che vedo più in là di voi, vi assicuro che per molti anni luce qui attorno non c’è posto migliore per vivere, cercate di conservarlo e di passare ancora qualche centinaio di migliaia d’anni insieme a me.

Ogni tanto infatti, quando non vi ammazzate o fate rumore con le vostre macchine, siete anche capaci di belle cose: ascolto con gioia la vostra musica, una novità dopo milioni di anni nei quali avevo udito solo il canto degli uccelli, osservo stupende interpretazioni della mia natura e delle mie stagioni – prima che cambiaste voi il clima – come la Primavera di un certo Botticelli, mi piace quando usate la mia pietra per costruire torri, teatri, templi, e ci sono storie che ascolto volentieri, composte con un metodo tutto vostro, unico a quanto ne so in buona parte di questa galassia, la poesia. […]

Ecco, queste cose di voi mi divertono, e poi siete bravi a scoprire le leggi che mi fanno funzionare, a costruire apparecchi per comunicare e far calcoli complessi. Ma accidenti, usatela bene questa conoscenza! O saprete sbarazzarvi dell’arroganza e dell’indifferenza verso di me, e con un grande scatto culturale farete della vostra civiltà un membro sostenibile del mio ambiente, oppure – l’ha scoperto uno di voi che si chiamava Darwin – l’evoluzione vi eliminerà perché non adatti, e io guarirò presto dalle vostre ferite. Però mi dispiacerebbe che dopo così tanta fatica per avervi fatto emergere falliste così miseramente.
Vostra madre Terra. —

(c by nc nd alcuni diritti riservati afp)

Si muove sulle stesse tematiche, ripercorrendo la storia del nostro Pianeta (mescolata a divertenti osservazioni sul comportamento dei gatti) il racconto di Marco Bondesan Gatti alieni e fatti nostrani, uscito nel dicembre scorso nel volumetto GATTI ALIENI E ALTRI RACCONTI, editore La Carmelina, in vendita sempre presso l’IBS (pp. 75, € 10). Le analogie sono del tutto inconsapevoli (i libri sono usciti contemporaneamente): discendono da una onesta considerazione dei problemi che rendono oscuro il futuro dell’umanità.